P come performance

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TheArtistisPresent

Foto dalle performance di Marina Abramovic.

“La comunicazione non verbale è la forma più elevata di comunicazione”

“La performance art è una costruzione in cui l’artista passa dal sé basso al sé alto di fronte al pubblico, o dal sé ordinario a un tipo diverso di condizione mentale e a uno stato mentale superiore.”

“In questo mondo non possiamo inventare nulla che non ci sia già. Sta tutto nel vedere in un modo diverso. Qualsiasi cosa rivoluzionaria è di fronte al tuo naso e non è mai complicata. Ma non la vedi finché non hai una mente sicura. La performance può aiutare a entrare in uno stato mentale che permetta di percepire la semplicità. […] Non costa nulla e ci ricorda della purezza e dell’innocenza dell’arte.”

“La verità nella performance è la verità della performance in sé. Se il performer non è presente a se stesso, e dunque non aderisce come un tutt’uno alla propria mente e al proprio corpo, in un determinato spazio e tempo, allora la performance non potrà essere valida. Il pubblico lo sentirà immediatamente, comincerà a perdere attenzione e poi ad andarsene. Il performer deve avere la forza necessaria della consapevolezza. Energia utile a far percepire una presenza che non può concedersi, né altrove né al di sotto di una totalità. Solo allora sarà possibile riportare l’attenzione del pubblico in un solo punto per forgiarla a quel preciso istante. Quando lo spettatore sarà, con la propria mente e con il proprio corpo, nello stesso luogo e nello stesso tempo del performer, allora potrà avvenire una sorta di scambio di energie. E il tempo non esisterà più.
Nel presente il tempo non esiste. Il tempo vive nel passato e nel futuro perché è lì che lo possiamo pensare. Ma nel presente, quando sei completamente nell’hic et nunc, non c’è tempo. Appena sussiste la giusta energia, l’audience entra nello spazio senza tempo del performer e finalmente l’esperienza trasforma la vita in verità. È ugualmente difficile, semplice e immateriale arrivare a un punto in cui la vita diventa così vera da superare il reale!”

“Io creo sempre concept che sono difficili, duri e dai quali io stessa sono molto spaventata. E nel momento in cui li realizzo, ognuno di loro mi cambia la vita. Le cose che non conosco, le cose che temo, quelle difficili finiscono per contare veramente. Nella vita reale la gente va incontro a tragedie tremende, a malattie e sofferenze che portano vicino all’esperienza della morte. Queste sono situazioni che cambiano la vita. La felicità non cambia la vita di nessuno: è uno stato che non si vuole mai alterare. Ecco perché io metto in scena difficoltà e momenti pericolosi: per superarli e infine liberarmi delle paure. Come una sorta di catarsi.” Marina Abramovic

Potete leggere un post molto interessante sulla performance di Artist is present, qui.

A come artista

5964944_355129-133 artisti in 3 atti di Sarah Thornton è un saggio interessante e stimolante che sto leggendo in questi giorni. L’obiettivo del libro è rispondere a queste domande: “Che cosa significa essere artisti oggi? È una forma particolare di imprenditorialità o una vocazione quasi religiosa? È un modo di fare filosofia o di fare intrattenimento? Nei tre “atti” che compongono questo libro, vengono messe a confronto le differenti risposte che si possono dare a una semplice domanda: che cos’è un artista? Basandosi su centinaia di incontri di persona con alcuni dei più importanti protagonisti a livello internazionale, Sarah Thornton cerca di spiegare che cosa voglia dire produrre opere d’arte ai giorni nostri.”

Ecco alcune fra le tanti frasi che hanno catturato la mia attenzione e che aprono diversi scenari riguardo al mondo dell’arte contemporanea.

“Lavoriamo costantemente su una corda tesa. Quanto più vado avanti, tanto più in alto è tesa la corda. Se cadi da tre metri, ti rompi le gambe. Ma se cadi da trenta metri, tutti i tuoi problemi si risolvono in una volta sola.” Maurizio Cattelan

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“Il confine tra arte e artigianato è sfumato. Le arti decorative possono essere innovative e l’arte può finire in un sistema di produzione ripetitiva. Ci sono momenti in cui gli artisti sono artisti e poi non lo sono più. Quando non pensano, diventano artigiani della loro stessa arte.” Gabriel Orozco.

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“La mia vita è l’unica vita che posso recitare.”  Marina Abramovic

“Il pubblico ha bisogno di esperienze che non sono solo voyeuristiche. La nostra società corre il rischio di perdere il suo centro spirituale. Gli artisti devono essere l’ossigeno della società. La funzione dell’artista in una società disturbata è quella di dare consapevolezza dell’universo, di porre domande giuste, di aprire la coscienza e di elevare la mente.” Marina Abramovic

“Quando ripeti, perdi veramente il rispetto per te stessa. […] Per me lo studio è una trappola che porta a una produzione eccessiva e a ripetere se stessi. È un’abitudine che conduce all’inquinamento dell’arte. Non succede niente di nuovo. Non sorprendi te stesso. Gli artisti sono qui per rischiare, per trovare nuovi territori. Il rischio, in particolare quando sei un artista noto, comprende la possibilità di fallire. E’ una parte essenziale del processo. Il fallimento è salutare per il tuo ego.” Marina Abramovic

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“Il desiderio di successo commerciale è un tratto davvero forte della società attuale. L’attività artistica è umana; non è diversa da altre attività. Essere un ‘artista da business’ richiede due qualità: vacuità e sfacciataggine. La vacuità travalica la pura neutralità, fino a raggiungere il’grande vuoto della filosofia cinese’, mentre la sfacciataggine rende l’artista molto contemporaneo. […]Per loro l’arte è diventata puro gioco, manca di qualsiasi verità essenziale.” Ai Weiwei

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