V come vita

E’ stato molto difficile scegliere la parola e la lettera con cui ‘classificare’ il lavoro di quest’uomo che conobbi tanti anni fa. Un lavoro che apprezzo moltissimo, perché le sue immagini sono oneste, pulite, vere, profonde ed estremamente belle.

Ho scelto la V di vita perché nelle sue numerose  e splendide foto pulsa in tutta la sua bellezza e in tutta la sua brutalità la vita, anche quando rappresentata è la morte.

Ed è stato altrettanto difficile scegliere solo alcune  tra le tante immagini che ritraggono aspetti così diversi della vita: ogni storia che raccontata è preziosa. Per questo vi invito a vedere e leggere le tante storie sul suo sito: christiantragni.com

carcere_santarem_05-copia

Brasile, Amazzonia, stato del Parˆ. Ottobre 2007 Carcere di Santarem per gli appartenenti alle gang, problema dei piccoli centri dell’Amazzonia. Quasi tutti hanno commesso degli omicidi. Foto Christian Tragni

carcere_santarem_034

 

Santarem, Brazil: prisoners

 

carcere_santarem_045-copia

 

vespasiano_022

 

vespasiano_069

Brazil, Belo Horizonte, Vespasiano. The detention center for women with children younger than one year- Photo: Christian Tragni

saopaulobynight_0150

Brazil, Sao Paulo, October 2009 I spent fifteen nights with a team of journalism in S‹o Paulo documenting the events during the night. In the photo, the place where five people were killed by gunmen on the facts relating to drugs Photo Christian Tragni

saopaulobynight_08

 

lydia_76

Lydia

DSC_0092

craccolandia_200

Brazil, San Paulo. Craccolandia: People using crack in the street, center of the city. Photo: Christian Tragni

craccolandia_0100IMG_5373

DSC_5500

Nicaraguan workers in Costa Rica

DSC_5745

DSC_5070

DSC_5495

 

cemetery for the nameless and unclaimed

The cemetery Dom Bosco, in Peru, where are sepellite people unnamed and without document or with document, but unclaimed by relatives or someone within 72 hours. People are buried naked, with an open chest, a number written directly on the skin and in a common grave. The cemetery is the same place where in the years of the dictatorship were hidden more than three thousand bodies of people against the regime by military coup

 

cemetery for the nameless and unclaimed

 

cemetery for the nameless and unclaimed

V come vita

Sgorgo

Per troppa vita che ho nel sangue
tremo
nel vasto inverno.

E all’improvviso,
come per una fonte che si scioglie
nella steppa,
una ferita che nel sonno
si riapre,

perdutamente nascono pensieri
nel deserto castello della notte.

Creatura di fiaba, per le mute
stanze, dove si struggono le lampade
dimenticate,
lieve trascorre una parola bianca:
si levano colombe sull’altana
come alla vista del mare.

Bontà, tu mi ritorni:
si stempera l’inverno nello sgorgo
del mio più puro sangue,
ancora il pianto ha dolcemente nome
perdono.

Antonia Pozzi, 1935

G come gratitudine

Nei mesi precedenti la sua morte, il famoso dottor Olver Sachs ha riflettuto sulla sua esistenza fuori dal comune e sulla sua coraggiosa danza con la morte in una serie di articoli sul  New York Times, che sono stati pubblicati postumi nel libro appena uscito Gratitude. Speriamo che venga tradotto al più presto!

“Non posso far finta di non avere paura. Ma il mio sentimento predominante è la gratitudine. Ho amato e sono stato amato. Ho dato molto e ho ricevuto molto in cambio. Ho letto e viaggiato e riflettuto e scritto. Ho avuto una relazione con il mondo, la relazione speciale di scrittori e lettori”.

oliversacks_gratitude

“Sono stato capace di vedere la mia vita come da una grande altezza, come una specie di paesaggio, con un profondo senso di connessione tra le sue parti. Questo non significa che ho chiuso con la vita. Al contrario, mi sento intensamente vivo e spero di poter, nel tempo che mi resta, approfondire le mie amicizie, dire addio a coloro che amo, scrivere di più, viaggiare se ne avrò la forza, acquisire nuovi livelli di comprensione e intuizione”.

“Sono stato un essere senziente su questo splendido pianeta e questo è stato un enorme privilegio e un’avventura.”

Grazie a Maria Popova.