A come attrazione II

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Auguste Rodin

Questa scultura di Auguste Rodin si ispira a una poesia di Baudelaire “La bellezza” (nella raccolta I fiori del male. 

Je suis belle, ô mortels! comme un rêve de pierre,
Et mon sein, où chacun s’est meurtri tour à tour,
Est fait pour inspirer au poète un amour
Eternel et muet ainsi que la matière.

Je trône dans l’azur comme un sphinx incompris;
J’unis un cœur de neige à la blancheur des cygnes;
Je hais le mouvement qui déplace les lignes,
Et jamais je ne pleure et jamais je ne ris.

Les poètes, devant mes grandes attitudes,
Que j’ai l’air d’emprunter aux plus fiers monuments,
Consumeront leurs jours en d’austères études;

Car j’ai, pour fasciner ces dociles amants,
De purs miroirs qui font toutes choses plus belles:
Mes yeux, mes larges yeux aux clartés éternelles!

Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno,
cui volta a volta ciascuno s’è scontrato,
è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Troneggio nell’azzurro quale Sfinge incompresa,
unisco un cuore di neve alla bianchezza dei cigni,
odio il movimento che scompone le linee e mai piango, mai rido.

I poeti, di fronte alle mie grandi pose,
che ho l’aria di imitare dai più fieri monumenti,
consumeranno i giorni in studi severi, perché,

onde affascinare quei docili amanti,
ho degli specchi puri che fanno più bella ogni cosa:
I miei occhi, questi larghi occhi dalle luci eterne.

Rodin identifica se stesso e la sua amata Camille Claudel nei due soggetti di quest’opera.

Potete leggere anche il post ‘A come attrazione I’ dedicato a Camille Claudel, qui e confrontare l’atteggiamento e le soluzioni compositive completamente diverse rispetto ad un tema identico affrontato da questi due magistrali scultori.

A come attrazione I

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Tra le tante bellissime sculture di Camille Claudel, questa scultura mi affascina più di tutte: Valzer. 

Quello che mi incanta è lo spazio tra i due corpi. La loro distanza è sempre più ravvicinata ma non si toccano. In quella distanza c’è tutta l’abilità di una grandissima scultrice, giovane ma già completa. Le due teste hanno la distanza giusta per rendere vibrante e percepibile il massimo punto di attrazione. Come la calamita e il magnete: più lontani perderebbero la capacità di attrarsi; più vicini si attaccherebbero, fondendosi in uno.

E’ una scultura in cui percepisco contemporaneamente sensualità e la castità come a suggerire l’attrazione non solo di due corpi ma anche di due anime. Il movimento a spirale della scultura sembra farle volare leggere al di sopra di ogni banale realtà.

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Camille Claudel