“Una volta ho sentito la storia di un poeta Yiddish che viveva in assoluta povertà e miseria, un adolescente, che non aveva mai visto niente di bello nella sua vita, e faceva splendidi poemi su delle verdure che saltavano nella pentola. La mia idea è che per il sublime e per la bellezza e per l’interessante, non devi guardare troppo lontano. Devi sapere come guardare.” Hedda Sterne
Hedda Sterne, Diary
A proposito del suo diario: ” Ho iniziato a farne uno sul mio pavimento.Avevo una grande tela, e l’ho divisa in giorni e mesi, e ogni giorno ci mettevo una citazione a cui era particolarmente legata che avevo che trovavo in un libro. E questo era il diario. L’ho fatto per un anno e mezzo, e poi la seconda volta per due mesi e mezzo. Quello di un anno e mezzo è enorme.L’ho arrotolato perché non potevo pulirlo senza cancellare tutto. Così adesso non lo stendo più sul pavimento. Era molto bello da vedere.”
Anche io amo ‘tenere con me’ frasi e passi di libri, ma non ho mai pensato che potessero diventare qualche cosa di artistico.
La collezione delle nostre meraviglie (la nostra wunderkammer) contiene parti di noi, parlando di noi e per noi, quasi come le nostre produzioni.
Grazie a Austin Kleon per l’ispirazione.