A come atelier I

E’ sempre bellissimo spiare all’interno degli spazi di lavoro di artisti più o meno noti. E molto di loro e della loro arte ci suggerisce il modo in cui hanno deciso di rappresentarsi al loro interno.

Basquiat

Beatrice Wood

Costantin Brancusi

Camille Pissarro

James Rosenquist

David Hockney

Julian Schnabel

James Ensor

Herman De Vries

Yayoi Kusama

Emilio Greco

David Lynch

Marc Rothko

Rex Ray

Pierre Bonnard

Medardo Rosso

Lee Krasner

Paul Klee

P come paura

La cappella di Marc Rothko

Paura

“Nel mio cuor dubitoso

sento bene una voce che mi dice:

‘Veramente potresti esser felice.’

Lo potrei, ma non oso.”

Umberto Saba

C come colore

“Il colore, essendo esso stesso magico, non può essere usato che magicamente” Paul Gaugin

Mark Rothko, No. 10

Mark Rothko, White Center

“Un quadro vive attraverso la compagnia altrui, espandendosi e prendendo vita negli occhi dell’osservatore sensibile”.

“Il colore era soprattutto un mezzo”.

“La mia arte non è astratta; vive e respira”.

“Mi interessa soltanto esprimere le più fondamentali sensazioni umane, tragedia, estasi, fatalità e cose simili. […]La gente che dinanzi ai miei dipinti piange compie la stessa esperienza religiosa che io compio quando li dipingo. E quando voi, come avete fatto, vi chiedete solamente dei loro rapporti cromatici, allora vi sfugge l’essenziale”.