fiori
F come fiori IV
F come fiori III
Fiori
Certi uomini non ci penserebbero.
Tu invece sì. Tu spesso mi dicevi
che eri stato lì lì per comprarmi dei fiori
ma qualcosa era andato storto poi.
Il negozio era chiuso. O un dubbio avevi,
quel genere di dubbi che si affacciano
alla testa di gente come noi.
Ch’io gradissi i tuoi fiori dubitavi.
Sorridere m’hai fatto, e t’ho abbracciato.
Sorrido ancora adesso. E sappi che
quei fiori, caro, che non mi hai comprato
non sono ancora appassiti per me.
Vi invito a leggere l’originale che penso sia più ricco di sfumature che nella traduzione che ho trovato non riescono a passare (opinione personalissima!)
Flowers
Some men never think of it.
You did. You’d come along
And say you’d nearly brought me flowers
But something had gone wrong.
The shop was closed. Or you had doubts –
The sort that minds like ours
Dream up incessantly.
You thought I might not want your flowers.
It made me smile and hug you then.
Now I can only smile.
But, look, the flowers you nearly brought
Have lasted all this while.
F come fiori II
V come viola
” […] la grande freddezza del suo timbro emozionale e il movimento centripeto che lo coinvolge, che dalla periferia si porta verso il suo nucleo interno. Quando scorgiamo questo colore avvertiamo una specie di contrazione, un restringimento della nostra vita psichica, come accade udendo un suono stridulo di violino oppure assaporando un frutto acerbo che allega i denti. Freddezza e tendenza ad allontanarsi dall’uomo sono gli attributi che Vassilij Kandinskij, nello Spirituale nell’arte, assegna al viola, su cui si sofferma solo di passaggio, al contrario dell’attenzione che riserva a ogni altro colore.” da Di tutti i colori di Alberto Boatto
K come kaboku
“Vorrei esprimere la bellezza del ‘kaboku’, che significa, fiori e alberi belli, usando la tecnica fotografica per creare un’immagine che rassomigli a una pittura. Vorrei essere capace di sentire la bellezza disadorna delle piante, usando una composizione che consista esclusivamente della pianta e dello spazio vuoto, facendo la fotografia nel modo più semplice possibile.C’è una grande differenza tra fotografia e pittura. In pittura l’artista guarda il soggetto, lo considera e poi lo passa attraverso il filtro del suo corpo fisico per rappresentarlo; la fotografia è più diretta. La fotografia non potrebbe esistere senza un soggetto concreto (nel mio caso i fiori). Ci deve essere qualcosa di materiale in modo che l’apparecchio ritagli un momento dell’esistenza. Mentre fotografo le piante, la loro potenza naturale e la loro estetica sono espresse direttamente senza passare attraverso il filtro che sono io. Io fotografo piante che sono sull’orlo della decadenza perché sono belle. E’ la mia ambizione quella di catturare l’espressione unica di ogni pianta. Se riesci a sentire il potere della pianta, la mia abilità e la mia individualità diventano quasi inutili.”
I come immagine
“Nominare un oggetto è sopprimere tre quarti del godimento della poesia, che è costituita dalla facilità di indovinare a poco a poco: suggerire, ecco il sogno. E’ l’uso perfetto di questo mistero che costituisce il simbolo.” Stephan Mallarmé
Quadri di Georgia O’Keeffe
“L’ immagine è perentoria, essa ha sempre l’ultima parola.” Roland Barthes
“L’immagine ha un’immediatezza quasi intraducibile per la parola, ha un posto veramente a parte nello spirito, ed è materia originaria del pensiero.” Henri Michaux
F come fiori
Tutti questi meravigliosi fiori sono di Piet Mondrian, padre dell’astrattismo neoplastico.Uno dei quadri per cui vi verrà in mente è questo
E mi viene in mente la frase di Katsushika Hokusai, chissà se a torto o a ragione…
“Dall’ età di sei anni ho la mania di copiare la forma delle cose, e sono cinquant’ anni che pubblico disegni; tra quel che ho raffigurato non c’è nulla degno di considerazione. A settantatré anni ho a malapena intuito l’essenza della struttura di animali ed uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria…”.
P come profumo
Il profumo dell’orchidea
penetra come incenso
le ali di una farfalla.
I Glicini di Claude Monet
Può un quadro evocare un profumo?
Questo splendido quadro di 100×300 cm quando l’ho visto mi ha letteralmente invaso gli occhi e il cuore, ma anche l’olfatto ne ha goduto: una nuvola profumata mi ha improvvisamente circondata.